🌍 Dal 2002 al 2025: una traiettoria di conoscenze, tra passato e futuro
- gaetanoricignolo
- 31 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Ci sono sintomi che non si lasciano incasellare facilmente: stanchezza cronica, insonnia, ansia diffusa. Li chiamiamo MUS – Multisystemic Unexplained Symptoms. Non perché siano inspiegabili, ma perché segnalano una disregolazione che attraversa più sistemi insieme: nervoso, endocrino, immunitario, metabolico.
La pandemia e le crisi globali hanno amplificato questi segnali. Non è un caso che oggi sempre più persone vivano ansia persistente, alterazioni del sonno, difficoltà di concentrazione. Non è solo “stress”: è il risultato di un equilibrio autonomico fragile, di un baroriflesso meno sensibile, di un sistema HPA in costante allerta.
Eppure, le soluzioni esistono. Non nelle semplificazioni, ma nelle connessioni:
• Il muscolo come organo endocrino: le miochine rilasciate dall’attività fisica modulano metabolismo, infiammazione e cervello.
• Il BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor) come chiave della plasticità cerebrale: regolatore sottile di memoria, adattamento e resilienza. il BDNF è come un fertilizzante per i neuroni. Senza di lui, le reti nervose diventano meno adattabili e più vulnerabili; con lui, la mente rimane più plastica, resiliente e vitale.
• La composizione corporea come specchio della salute: il grasso viscerale non è solo un accumulo, è un attore che altera ormoni e umore.
• Le tecniche di rilassamento (yoga, respirazione, stretching) non come mode, ma come strumenti per riattivare il parasimpatico.
• L’allenamento di forza e l’esercizio aerobico non solo per estetica o performance, ma per
rigenerare l’equilibrio tra corpo e mente.
👉 La sfida del presente è comprendere che i MUS non sono un “mistero clinico”, ma una lingua nuova del corpo. Una lingua che dobbiamo imparare ad ascoltare con strumenti adeguati: diagnostica del sistema nervoso autonomo, valutazione dell’asse dello stress, monitoraggio preciso della composizione corporea.
Il punto non è promettere soluzioni facili. Il punto è riconoscere la complessità e affrontarla con metodo, conoscenza e visione integrata.
Perché solo così si può trasformare la fragilità in risorsa e il sintomo in direzione.

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✍️ Gaetano Ricignolo
☎️055674584




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