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  • Immagine del redattoreDott. Gaetano Ricignolo

L'Internista - Medico Specialista in Medicina Interna

"Internista" è generalmente l'espressione dell'interlocutore quando lo Specialista in Medicina Interna dichiara la propria specializzazione, se il cardiologo cura il cuore, l'ortopedico le ossa, il neurologo il cervello, il pediatra i bambini, e così via... l'internista cosa cura l'interno?


Lo Specialista in Medicina Interna vive in un ossimoro professionale:

è uno Specialista che oltre ai sei lunghi anni del corso di laurea in Medicina e Chirurgia prosegue il suo percorso di formazione con altri cinque anni di specializzazione, quasi un raddoppio della laurea, durante i quali si addestra alla gestione del paziente complesso, spesso con comorbidità (cioè con più patologie contemporaneamente presenti che si influenzano reciprocamente).

L'Internista è un Medico Generalista che oltre a esaminare approfonditamente gli aspetti specifici (come farebbe uno specialista d'organo o d'apparato, per esempio un oculista, un otorinolaringoiatra o un dermatologo) considera la persona (il paziente) nella sua complessità.

L'internista deve obbligatoriamente avere un approccio medico olistico, considerando contemporaneamente e in maniera integrata la persona in tutti i suoi aspetti: organici, psicologici, ambientali e sociali.


Negli ultimi anni si sta affermando, non senza resistenze, un nuovo paradigma medico-scientifico, la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia che assieme dalla "rivoluzionaria" Epigenetica, fornisce elementi misurabili, fornite le connessioni tra l'ambiente, la sfera psicologica e i sistemi, tra essi integrati, della componente organica (sistema nervoso, immunitario ed endocrino).


Questo nuovo paradigma conferma ciò che i grandi Clinici del passato e di oggi sapevano e sanno: la cura della persona passa attraverso un approccio globale.


"La Scuola di Specializzazione in Medicina Interna e Cardiologia di Firenze che ho frequentato era d'impostazione classica, il Direttore é un grande Clinico, il Prof. Gian Gastone Neri Serneri, e il suo insegnamento è stato fondamentale per molti suoi allievi e anche per me. Se dovessi utilizzare un solo termine per sintetizzare la visione della medicina della sua scuola direi proprio clinica."

Cosa deve aspettarsi il paziente da una valutazione internistica?

Prima di tutto l'ascolto, la relazione, la visita e soprattutto la presa in carico del paziente.

  • L'ASCOLTO della storia, l'anamnesi familiare, fisiologica, patologica e farmacologica

  • LA VISITA l'esame obbiettivo completo (osservazione, palpazione auscultazione e percussione) con i portentosi mezzi tecnologici forniti dalla Natura, i 5 sensi più un sesto, l'ISTINTO, che consente l'integrazione dei dati raccolti ed il contemporaneo confronto con il bagaglio dell'esperienza

  • L'IPOTESI DIAGNOSTICA e l'eventuale completamento diagnostico (esami di laboratorio, strumentali o consulenze)

  • LA TERAPIA

  • LA VERIFICA dell'efficacia della terapia, controlli o follow-up.


L'internista moderno naturalmente non può ignorare ciò che la tecnologia ha da offrire: l'ecografia, in particolare, è uno strumento estremamente efficace nelle mani del clinico, quasi un settimo senso, sia per la diagnosi che per il monitoraggio e il follow-up.

Per questo motivo eseguo e ritengo fondamentale la diagnostica ecografica professionale, internistica, muscolo-scheletrica, vascolare color-Doppler come supporto della diagnosi e verifica dei progressi del paziente.

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