L’approccio moderno è quello di valutare il paziente nel suo complesso, integrando alla medicina specialistica odontoiatrica le altre specializzazioni mediche, perché se la bocca è una parte molto importante dell'organismo nel suo insieme, il dentista ne è la sua “sentinella epidemiologica”.
Questo significa che l'odontoiatra deve saper valutare i “campanelli d’allarme” che rivelano un possibile e imminente sviluppo di malattie odontoiatriche e sistemiche potenzialmente gravi, prima che sia troppo tardi. Per questo bisogna prestare molta attenzione al colloquio con il paziente perché è un elemento basilare per valutare la sua situazione clinica.
Prendiamo per esempio la parodontite: è una condizione che ha legami stretti con malattie gravi, che possono determinare conseguenze fatali o importanti disabilità, come:
il diabete,
le patologie cardiovascolari sostenute dalla disfunzione endoteliale (infarto, aterosclerosi, ipertensione arteriosa),
tumori dell’esofago,
Alzheimer,
maculopatia degenerativa,
malattie croniche del rene,
malattie del sistema respiratorio,
osteoporosi,
ictus,
complicanze durante la gravidanza,
obesità e sindrome metabolica,
dislipidemie.
Queste patologie sono tutte collegate alla parodontite attraverso due principali meccanismi che inducono effetti infiammatori sistemici che coinvolgono tutto l'organismo e non solo localmente la bocca:
il passaggio diretto dei germi patogeni dalla bocca ad altri organi bersaglio, attraverso il circolo sanguigno;
l’infiammazione sistemica che viene generata dagli stessi germi mediata da molecole come alcune interleuchine (IL-6 ecc) e la proteina C reattiva (PCR).
È con questa visione moderna che abbiamo impostato la nostra attività odontoiatrica incastonandola in un contesto multi-specialistico, che consente una collaborazione diretta con gli altri medici come l’internista, il cardiologo, il neurologo, l’angiologo, il nutrizionista.
La salute è un bene prezioso che va protetto e preservato ancor di più in tempi difficili come i nostri.
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