
Dott.ssa NADIA PAPASIDERO
PODOLOGA
LA PODOLOGIA in Medi-Pro Firenze
(pagina corso di elaborazione)

FASCITE PLANTARE
La fascite plantare è caratterizzata da un infiammazione della fascia plantare, una robusta fascia fibrosa che si estende dalla base del calcagno fino alla base delle dita ed ha un ruolo fondamentale nel dare sostegno al piede oltre ad avere una funzione “ammortizzante”.
Nonostante la funzione “ammortizzante”, traumi o microtraumi possono essere così intensi da innescare l’infiammazione. Si tratta di una patologia molto frequente, si stima infatti che rappresenta il 10% di tutte le patologie podaliche.
ll dolore originario solitamente è localizzato nella porzione interna del tallone e può irradiarsi lungo tutta l’intera pianta. E’ maggiore solitamente al mattino al risveglio per migliorare dopo poco. Aumenta se si resta per un tempo prolungato in piedi. Si acuisce quando si solleva sulle punte ma anche durante lo svolgimento del passo.
Si differenzia a seconda del distretto interessato in:
DISTALE – il dolore è localizzato a livello del mesopiede
PROSSIMALE – il dolore è localizzato a livello dell’inserzione al calcagno
ANTERIORE – il dolore si estende lungo tutto il decorso della fascia plantare
Se viene trascurata o non trattata adeguatamente, la fascite può degenerare in una ben più grave “Fasciosi plantare”, ossia un danno strutturale a carico della fascia.
Diagnosticarla nel più breve tempo possibile aumenta in modo esponenziale i tempi di recupero. Indispensabile affidarsi al team di specialisti che sapranno inquadrare la problematica, indirizzare verso la terapia più efficace e soprattutto individuare le cause.
Difatti, al fine di evitare il rischio dell’aggravarsi della sintomatologia o delle recidive è necessario agire sulle cause dirette (traumi) ed indirette (alterazioni anatomo-funzionali).
Il podologo nello specifico, dopo attenta valutazione del piede e della postura riesce ad individuare i fattori indiretti legati a:
alterazioni morfologiche: piede cavo o piede piatto, retrazione del tendine di Achille;
alterazioni posturali: che portano ad un appoggio alterato o disarmonico dei piedi;
esame della calzatura: scarpe con la suola troppo bassa o tacco alto o troppo larghe, calzatura antinfortunistica o sportiva o troppo logore;
Stile di vita: attività che stressano molto il tallone e le strutture adiacenti come la corsa, la danza o l’aerobica o attività lavorative che induco a stare molte ore in piedi;
Altre patologie sistemiche e metaboliche come il Diabete o l’ Artrite Reumatoide.
In base all’inquadramento del paziente, spesso ricorrere alla terapia ortesica risulta essere una soluzione vincente, sia per la risoluzione della sintomatologia, sia per la riduzione delle recidive.
L’ortesi plantare realizzata su misura, ha lo scopo di scaricare e di ammortizzare il tallone, aumentare la superficie di appoggio del piede , detendere le strutture muscolo-tendinee e la fascia plantare nonché stabilizzare il retro piede e e normalizzare le funzioni dell’avampiede.
